La tua strada e la mia – I gruppi sinodali del pomeriggio
Fede, Chiesa e giovani, affettività e sessualità, le relazioni con me, con gli altri, con il mondo, con Dio: ecco di che cosa si è parlato nei gruppi sinodali del pomeriggio.
Le tracce proposte sono state frutto del lavoro di giovani, educatori, religiosi, responsabili di oratorio, movimenti, gruppi e associazioni, che partecipano al Tavolo Diocesano di Confronto e nei mesi scorsi si sono presi a cuore il tema della sinodalità e la preparazione di questa giornata diocesana. Da gennaio ci si è trovati ogni due mesi per preparare le domande che hanno animato la fase di ascolto dei gruppi sinodali. Le tracce, dopo essere state presentate al vescovo Edoardo e a don Davide, sono state visionate anche da alcuni amici “esperti”; infine, sono state formulate di modo da poter essere comprese da amici, coetanei, giovani che frequentano e che non frequentano la chiesa.
Nel pomeriggio di sabato ci si è riuniti a gruppi di 10, in cerchio, attorno a un tavolo, il tutto per favorire la condivisione, creando un clima accogliente anche attraverso delle dinamiche di attivazione. Quanto emerso dai tavoli sinodali è stato presentato, nella seconda parte del pomeriggio, al vescovo Edoardo che si è messo in ascolto dei giovani: ne è uscita una interessante “fotografia” di chi sono oggi i giovani, cosa hanno a cuore, cosa per loro è importante, cosa sognano, cosa li spaventa, cosa li frena… e qual è la loro esperienza di fede.
Uno dei gruppi sinodali, per esempio, ha riflettuto, con l’aiuto di Erica, sull’esperienza di comunità, sganciandosi da idee e preconcetti legati alla Chiesa intesa come istituzione e spingendosi invece a parlare partendo da esperienze concrete. Quasi tutti infatti, nel contesto attuale, hanno una formazione religiosa a catechismo e quindi ricordano almeno un’esperienza di comunità; per molti – educatori, giovani inseriti in parrocchia, in movimenti o associazioni – tale esperienza continua ancora oggi.
Spesso dicono che i giovani sono il futuro della società e della chiesa, ma sabato ad Ivrea, tutti insieme, hanno dimostrato di essere il presente e non solo il futuro! I giovani hanno potuto dire al vescovo Edoardo con libertà di parola, a cuore aperto, tutto quello che si attendono, desiderano, sognano o vorrebbero oggi realizzare per sé e per le nuove generazioni. Nelle prossime settimane i moderatori dei gruppi sinodali formuleranno delle intuizioni e delle provocazioni da consegnare al vescovo e alla chiesa diocesana, a partire dal concreto di questa esperienza ma anche portando il sentire di tanti altri coetanei.
G.V.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!