PREGHIERA E SOLIDARIETA'
“Il Vescovo e tutta la Diocesi di Ivrea si uniscono al dolore delle popolazioni colpite dal terremoto nell’Italia Centrale, pregano per il riposo eterno di uomini, donne e bambini che hanno perso la vita, per il conforto dei feriti e di tutti coloro che sono nel dolore”.(Vescovo Edoardo)
Cari giovani,
dalla tragedia del terremoto, da un evento di paura e di morte, può sorgere una grande speranza che trova il suo fondamento nella parola più semplice e meravigliosa del mondo: la solidarietà.
L’Ufficio diocesano per la Pastorale Giovanile, a nome di tutti i giovani della diocesi, esprime il suo profondo dolore per la grande tragedia che ha distrutto tanti paesi dell’Italia Centrale provocando un numero così alto di vittime. Siamo vicini a tutti coloro che sono stati colpiti dal terremoto e alle loro famiglie nella preghiera e con la nostra solidarietà.
In questi giorni molte Diocesi italiane, parrocchie, associazioni e istituzioni di ogni genere si stanno organizzando per dare una mano sul serio. E in questo atto di generosa solidarietà non sono assenti i giovani: molte sono le testimonianze di gruppi giovanili che si stanno recando nelle zone terremotate per dare una mano nelle “tendopoli”, per assistere la popolazione e anche per animare i bambini, i ragazzi e i giovani che purtroppo stanno vivendo questo evento così drammatico.
La misericordia è il motore di questi giorni e la solidarietà è l’espressione più autentica dell’amore verso il prossimo.
Di fronte a questa situazione siamo invitati, quindi, a fare qualcosa(organizzare incontri di preghiera, iniziative di solidarietà,…) sapendo cogliere i segni di speranza e di rinascita, per non lasciare soli i nostri fratelli in questo tragico momento.
Ben vengano, dunque, tutte le iniziative che saprete organizzare nei vari gruppi giovanili e nelle parrocchie: date spazio alla vostra inventiva e alla vostra fantasia senza alcun timore. Avete molte risorse per rendere visibile la solidarietà ed essere contagiosi nel fare il bene verso tutti!
Con questi gesti concreti siamo chiamati a vivere da Buoni Samaritani anche verso i “terremotati” che vivono vicino a noi, che sono i tanti giovani la cui casa, cioè il loro cuore, è vuoto di valori e di sentimenti d’amore, di solidarietà, di compassione e di misericordia. Per loro possiamo fare molto, risvegliando la fede attraverso l’esperienza della solidarietà. Solo così, insieme, si potrà iniziare a ricostruire tutto ciò che è crollato.
Se può essere utile, in allegato trovate del materiale per animare un incontro di preghiera e riflessione.
“Desidero rinnovare la mia vicinanza spirituale agli abitanti del Lazio, delle Marche e dell’Umbria, duramente colpiti dal terremoto di questi giorni. Penso in particolare alla gente di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto, Norcia. Ancora una volta dico a quelle care popolazioni che la Chiesa condivide la loro sofferenza e le loro preoccupazioni. Preghiamo per i defunti e per i superstiti. La sollecitudine con cui Autorità, forze dell’ordine, protezione civile e volontari stanno operando, dimostra quanto sia importante la solidarietà per superare prove così dolorose. Cari fratelli e sorelle, appena possibile anch’io spero di venire a trovarvi, per portarvi di persona il conforto della fede, l’abbraccio di padre e fratello e il sostegno della speranza cristiana”(Papa Francesco)
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