La colomba si staglia su campo di rosso, richiama il fuoco dello Spirito Santo. È nimbata con un’aureola crociata d’oro, a significare che lo Spirito è il dono di Cristo Crocifisso e Risorto, lo Spirito che porta la presenza di Lui nel cuore e nella vita dei credenti.
Il giglio è la figura floreale per eccellenza in araldica, qui adottata come simbolo della Beata Vergine Maria. Richiama anche lo scoutismo, essendo simbolo dell’AGESCI, associazione che molto ha influito nella formazione del Vescovo Daniele e nella quale egli si è da sempre impegnato, anche come assistente ecclesiastico negli anni del suo ministero sacerdotale.
La composizione rimanda alla visione profetica della Gerusalemme nuova così come descritta nella parte finale del libro dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo. La città, d’oro, cioè splendente della gloria di Dio, viene descritta come a forma di quadrato. L’Agnello che si trova al centro di esso è rappresentato non “in piedi come sgozzato” come nella prima visione di esso descritta in Ap 5,6, ma solo in piedi, trionfante.
MOTTO: OBOEDIENTIA ET PAX
Il motto riprende quello del Papa San Giovanni XXIII, figura cara a Mons. Salera. Sono parole che esprimono adesione fiduciosa e obbedienziale alla volontà di Dio, nella certezza che solo nella ricerca e nel compimento di questa volontà è la vera pace, cioè la partecipazione piena alla gioia di Dio, alla sua vita senza fine.
Don Antonio Pompili