Percorso di fede per famiglie: Tu vedi più lontano di me
Domenica 4 febbraio svariate famiglie si sono ritrovate a San Benigno C.se per proseguire il percorso di fede e condivisione iniziato a fine anno 2023 organizzato dall’Ufficio di Pastorale famigliare diocesana.
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Alle ore 15, riordinata la sala mensa e vista la giornata di sole quasi primaverile, tutti i ragazzi e bambini sono usciti in cortile a giocare, mentre gli adulti si sono radunati in cerchio attorno al Direttore dell’Istituto salesiano Don Piermario Majnetti pronti ad ascoltarlo.
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Grazie alle sue parole, come ad esempio:
“Il tempo in cui viviamo è bellissimo, non è vero che i tempi passati erano meglio di questo, erano solo diversi”
le famiglie, sia quelle con figli ma anche quelle senza, hanno potuto tirare un sospiro di sollievo riconoscendo che le difficoltà riscontrate quotidianamente sono frutto dei tempi che cambiano e bisogna solo attivarsi per risolverle nel modo migliore, diventando esempi positivi per gli adulti che ci circondano e i nostri figli.
C’è ancora molto spazio e margine di azione per educare al rispetto, all’amore vero, alla gentilezza, al senso vero della vita, alla serietà in ogni ambito.
Molti, anzi moltissimi educatori, insegnanti di scuole pubbliche o private, genitori, nonni, zii, hanno a cuore i nostri ragazzi e ogni giorno, come ci hanno dimostrato con l’esempio i Salesiani di San Benigno C.se, volgono le loro azioni e i loro pensieri all’educazione e alla sana crescita di bambini e ragazzi.
Tutto questo percorso passa anche da sonore sgridate, molti NO costruttivi, uscite negate, brutti voti alle interrogazioni o compiti in classe su argomenti non studiati a dovere.
Per educare è necessario essere seri, a volte severi, ma sempre giusti; il buonismo, come consentire ai figli di fare tutto ciò che vogliono o, da insegnanti, premiare con un voto non meritato una pessima interrogazione, non aiuta i ragazzi a crescere in modo retto e non gli consente di capire come è giusto comportarsi in famiglia, a scuola, con gli amici e in un futuro non molto lontano con i fidanzati, i colleghi e la società in generale.
I ragazzi capiscono, infatti, che insegnanti e educatori come Don Piermario sono dalla loro parte e vogliono il loro bene, pertanto li cercano per confidarsi, chiedere consigli o aiuto su come rimediare ad azioni commesse anche gravi, su problemi famigliari o personali importanti.
I giovani, gli adolescenti ma anche gli adulti hanno bisogno di punti di riferimento sani e solari a cui appigliarsi in caso di difficoltà o da prendere come esempio per migliorare.
Anche nei vari social ampiamente utilizzati dagli adolescenti, personaggi famosi positivi sono un raggio di sole che li aiuta a comprendere che anche persone oneste, studiose, rispettose del prossimo possono diventare degli esempi da seguire anche migliori dei tanti “influencer” che compaiono sul web.
L’augurio, ma compito non facile, che il Don ci ha lasciato è quello di portare nelle nostre famiglie, parrocchie e oratori questo spirito che trae la sua forza anche da Don Bosco che tanto bene ha fatto e sta facendo ancora in mezzo a noi.
Paolo Bertotti
Articolo completo su “Il Risveglio Popolare”