Sono le 6. Su Ponte d’Arbia si alza un sole timido ma luminoso. Un suono improvviso interrompe il nostro quiete dormire: è ora di alzarsi.
Dopo una breve ed energica colazione siamo pronti a partire per San Quirico d’Orcia.
Ci separano dalla meta 21, in realtà poi 26, chilometri. All’apparenza pare essere una tappa più semplice di altre, ma in realtà si rivela una sfida piuttosto complessa, soprattutto a causa del caldo insistente.
Lungo il cammino incontriamo Greg, un pellegrino francese partito da Parigi e diretto come noi verso Roma.
Superiamo il suggestivo borgo di Buonconvento, ci concediano una pausa di fronte ad una chiesa e ripartiamo.
L’assenza di ombra rende il cammino estenuante, ma proprio per questo ci chiamiamo Pellegrini di SPERANZA: non ci arrendiamo facilmente.
Finalmente giungiamo al fantomatico San Quirico, e stanchi ci rechiamo in una pizzeria per consumare il pranzo.
Dopo un momento di riposo, salutiamo Tommi, Emanuela e Osvaldo, e ci prepariamo per la Messa nella chiesa di Santa Maria Assunta. Durante la celebrazione ci soffermiano sul verbo “servire” e su quanto sia indispensabile mettersi al servizio. Dopo l’abbondante e soddisfacente cena ci concediamo ancora un dolce gelato indispensabile per affrontare la giornata di domani.
San Quirico d’Orcia, 4 settembre 2024