La tua strada e la mia – Il concerto dei Reale
Quando nella propria vita si fa esperienza vera di Dio, quando si incontra realmente quel Signore di cui tanto si parla, tutto cambia. Si accende un fuoco e comincia a brillare una luce che è capace di scaldare e illuminare tutto quello che gli sta attorno.
È l’esperienza che abbiamo vissuto in Cattedrale ad Ivrea con il nostro vescovo Edoardo, sabato sera, quando la rock band “I Reale” ha cantato con forza e con gioia la bellezza del loro incontro con Dio.
Dopo il saluto del vescovo e la presentazione di suor Serena, è stata da subito una esplosione di gioia, di musica e di testimonianza. Alessandro e Francesca, insieme a tutti gli altri membri della band, hanno cantato e raccontato con energia e profondità il percorso che Dio ha fatto loro vivere, di come la luce è entrata nella loro vita. E così, canzone dopo canzone, tutti i giovani e le persone che erano presenti si sono fatti accompagnare a vivere una esperienza davvero straordinaria.
“Noi abbiamo incontrato Dio attraverso la musica, in adorazione; le prime canzoni sono nate lì, in ginocchio davanti a Gesù” ha raccontato il cantante dei Reale. Ed è così che poco dopo metà concerto, è stato portato il Santissimo Sacramento ed è cominciato un momento di adorazione eucaristica. All’improvviso tutti i giovani si sono inginocchiati; quelle persone e quei giovani che un momento prima stavano saltando e cantando a squarciagola, hanno chiuso le labbra e aperto il cuore alla presenza di Dio. Don Davide ci ha introdotto nella preghiera ricordandoci che quel momento era il centro, che tutto quello che c’era intorno, prima e dopo, era a servizio di quell’incontro con il Signore Gesù. Musica, preghiera, silenzio. Poi, dopo aver ricevuto la benedizione eucaristica, è riesplosa la gioia della fede e il concerto è continuato ancora un po’.
Abbiamo imparato che “essere di Dio” ti permette di scoprire davvero nel prossimo un tuo fratello e una tua sorella. Che cosa è rimasto? Come ci ricorda il Vangelo: il seme buono che è stato seminato; ora non resta che accogliere i frutti che verranno.
M.T.
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