Una rassegna delle principali iniziative degli oratori della nostra diocesi.
“HAGAN LÌO! Oratori … fatevi sentire!”
Il contagio del coronavirus ci obbliga, in tutta Italia, a ripensare al nostro modo di agire negli oratori. Ma siamo tutti uniti! I vescovi chiedono, alle «regie educative» di ogni realtà di Pastorale Giovanile presenti in diocesi, di attivarsi per non «perdere» questo prezioso tempo in un periodo così particolare e delicato.
Non lasciamo che si «chiuda» lo slancio di carità e di prossimità che da sempre ci contraddistingue.
Sperimentiamo dunque nuove e adatte modalità pastorali, che rispondano pienamente alle misure restrittive adottate dalle Autorità competenti, confermate dalla Conferenza Episcopale Italiana. E allora … “HAGAN LÌO! Oratori … fatevi sentire!”
Condividiamo sulla pagina messa a disposizione sul sito dell’Ufficio diocesano, dal titolo “HAGAN LÌO! Oratori … fatevi sentire!”, tutte le proposte e le iniziative pensate per questo tempo complesso, così da sostenerci e arricchirci a vicenda, sempre nel rispetto delle norme di tutela legate alla comunicazione.
STRAMBINO
PRIACCO
MAZZE’
Noi animatori ci incontriamo tutte le settimane e abbiamo svolto anche delle formazioni per i nuovi entrati che parteciperanno anche a Gressoney.
L’obiettivo che ci siamo posti è riuscire ad aprire almeno una volta ogni oratorio di cui facciamo parte: una volta Mazzè, una Tonengo e una Villareggia.
CHIVASSO
In oratorio da noi abbiamo ripreso le attività dei gruppi di catechismo e anche del post-cresima e animatori. Abbiamo partecipato lo scorso weekend alla colletta alimentare come facciamo sempre da tanti anni ormai.
AGLIE’
Da novembre ripresa del catechismo in presenza: 4 turni di catechismo nella settimana (1-2 e.l giovedì pomeriggio, 1-2 media venerdì sera, 3 e 4-5 el. sabato pomeriggio) e sabato pomeriggio dalle 15 oratorio aperto per il gioco a turni e partecipazione alla Santa Messa ore 18.30.
3 sere di Novena nella chiesa di San Rocco seguite dalle confessioni.
PAVONE
Allora, noi è da settembre che abbiamo ripreso le attività di catechismo e di oratorio… inizialmente erano rivolte esclusivamente ai ragazzi delle quarte che l’anno scorso, causa Covid, non erano riusciti a fare la comunione, poi, da metà ottobre, abbiamo invece riaperto per tutte le classi… a differenza degli scorsi anni, a seconda della settimana, ci sono in oratorio classi diverse che si alternano un sabato sì e uno no, mentre la seconda, la terza elementare e la terza media vengono ogni sabato
Per Natale, quest’anno non siamo riusciti a organizzare la ormai consueta recita, sempre a causa di difficoltà legate al Covid, bensì abbiamo accolto il Coro della Pastorale sabato 18 dicembre e l’8 dicembre abbiamo animato la festa che si è svolta nella piazza del paese.
CERONE
Mercoledì 8 dicembre abbiamo trascorso una giornata in oratorio per festeggiare l’Immacolata e il nostro oratorio…
Per l’oratorio don Bosco tutto è iniziato così: un giovane, un certo Bartolomeo Garelli, si presenta in chiesa per la messa e il sacrestano dopo avergli chiesto di servire la messa ed essersi sentito rispondere che non sapeva farlo, lo caccia via a bastonate… Don Bosco stesso lo fa richiamare subito. Era l’8 dicembre 1841. Chiede al bambino se sapeva leggere o scrivere e la risposta era no. No era l’unica risposta che Bartolomeo sapeva dare alle domande del don. Fino alla fatidica domanda: sai zufolare? Che per noi vuole dire fischiare…Il ragazzo si mette a sorridere e lì nasce l’amicizia tra i due.
Questo è l’inizio dell’ oratorio.
Infine tre tappe per arrivare al Natale da vivere insieme per non sbagliare strada.
Spesso la tentazione è di pensare che il mondo non vada nella giusta direzione e non sempre abbiamo le forze di fare inversione ma insieme è tutta un’altra cosa!
BORGOMASINO
La notte di Natale, “Quelli di Don Bosco”, il gruppo giovani di Borgomasino, ha organizzato il presepe vivente, riuscendo a coinvolgere tutti i bambini del catechismo.
Hanno realizzato la capanna e le mamme e nonne li hanno aiutati nella realizzazione dei costumi.
La popolazione ha partecipato numerosa e con molto entusiasmo ripagando “quelli di Don Bosco” per il loro ormai abituale impegno.
ll giorno dopo i ragazzi organizzatori accompagnati da Don Massimo Ricca Sissoldo sono volati a Roma per una piccola gita e dove verranno poi ricevuti in udienza da Papa Francesco a cui consegneranno il DVD della Via Crucis che hanno organizzato per Pasqua.
BOLLENGO
La sera di Natale: tombola prima della Santa Messa.
VEROLENGO
Il 16 ottobre abbiamo organizzato una giornata in oratorio per l’inizio dell’anno catechistico con Messa e giochi.
Per Natale in chiesa sono stati addobbati gli alberi da alcuni ragazzi!
Adesso organizzeremo qualcosa per il 6 gennaio
Perché “HAGAN LÌO” ? Cosa significa ?
Fare “lio” è un termine corrente che il Papa ha usato nel suo dialogo con i giovani a Rio de Janeiro. Ma con una applicazione che lo rende singolare. “Desidero dirvi ciò che spero come conseguenza della Giornata della Gioventù: spero che ci sia chiasso. Però io voglio che ci sia chiasso nelle diocesi, voglio che si esca fuori, voglio che la Chiesa esca per le strade”.
Il papa vuole che ci sia “lio”, chiasso, rumore, movimento, che i giovani reclamino spazio nella società, e, perchè no, anche nella Chiesa. Le chiese sono spente – sembra dire papa Francesco – là dove i cristiani non “hacen lío”, i sacerdoti non escono all’incontro con le “pecore” che gli sono state affidate, l’esistenza stessa non ha il sale del buon lievito di evangelica memoria.
L’idea stessa che la Casa di Dio debba aprire le sue porte non è nuova. E’ vecchia come il cristianesimo. Il “hagan lío” di Francesco è perchè le porte delle chiese siano sempre spalancate e possano dare ricovero all’umanità dolorante del popolo di Dio in cammino nel mondo. Ma anche che dall’interno del luogo di culto si possa uscire per portare al mondo, cioè a tutti, il tesoro che vi viene custodito.
“Hagan lío”, “non rimanete silenziosi”, “fatevi sentire”, ha ripetuto più volte papa Francesco nei discorsi ai giovani. Questa espressione ritorna anche nel Messaggio del papa per la XXXV Giornata Mondiale della Gioventù“Giovane, dico a te, alzati!”, che si è celebrata a livello diocesano il 5 aprile 2020, la domenica delle Palme. La Buona Notizia non è silenziosa. Ci sta dicendo di non stare zitti. Non lo è stato Gesù quando ha cacciato i mercanti dal tempio o quando volevano lapidare l’adultera. Fatevi sentire: un protagonismo, un farsi vedere, ma con qualcosa di positivo dentro.
Vi ripeto nella mia lingua materna: hagan lìo! Fatevi sentire! Da un altro giovane ho sentito dire: “Se Gesù fosse stato uno che si fa gli affari suoi, il figlio della vedova non sarebbe risuscitato”.
Per segnalare le iniziative presenti nel vostro Oratorio scrivete una mail a pgivrea@gmail.com.