GIUBILEO DEI RAGAZZI
Costruire il futuro con gli altri e per gli altri
Ben 100 ragazzi e ragazze provenienti dalle parrocchie della diocesi di Ivrea, tra i 13 e i 16 anni, hanno partecipato a Roma, dal 22 al 25 aprile, al Giubileo del ragazzi. Più di 70 mila i ragazzi provenienti dall’Italia e da tutto il mondo. “Crescere misericordiosi come il Padre” il titolo del Giubileo dei ragazzi: l’età in cui ci si avvicina all’adolescenza è il tempo in cui si inizia ad aprirsi al mondo, a sperimentarsi nella varietà del proprio essere, mettendo le basi della propria personalità. Aiutare a crescere nell’ascolto e nella testimonianza della Parola di Dio, nel farsi prossimi e attenti agli eventi della quotidianità è ciò che la comunità cristiana è chiamata a fare nei confronti di questi ragazzi. Un programma semplice ma denso: sabato 23 aprile una giornata dedicata alle confessioni e il passaggio attraverso la Porta Santa; nella serata una grande festa allo Stadio Olimpico, con cantanti e testimonianze. Domenica 24 aprile il culmine dell’evento: alle 10.30 la Messa con il Papa e in piazza San Pietro e la visita alle “tende della Misericordia”, allestite in 7 piazze romane, in cui sono state presentate testimonianze su opere di misericordia spirituale e corporale.
Da papa Francesco un invito a costruire il futuro “insieme agli altri e per gli altri, mai contro qualcun altro”, basando tutto sull’amore “carta di identità del cristiano”. Ecco un breve racconto dei momenti principali dei Giubileo attraverso 4 verbi: CAMMINARE, CRESCERE, COSTRTUIRE e CAMBIARE.
SABATO MATTINA. Camminare
Il primo giorno a Roma ci ha visti protagonisti di tante avventure! Raggiunta a piedi la chiesa di Santa Maria del Suffragio, dove si trova il corpo del beato Luigi Novarese, abbiamo celebrato l’Eucarestia e ci siamo preparati alla confessione con l’aiuto di padre Armando. Ci siamo spostati a Castel Sant’Angelo dove è iniziato il nostro piccolo pellegrinaggio verso la Porta Santa. C’erano davvero tanti giovani e siamo rimasti in coda per parecchio tempo. Quello che poteva sembrare tempo perso in realtà si è rivelato un bello spazio di pensiero. Come il figliol prodigo, di ritorno al Padre pieno di dubbi, di paure, di vergogna, anche noi abbiamo sperimentato la difficoltà di trovare le parole giuste per chiedere perdono. Quel figlio, forse, tornava per fame, ma quando vede il padre che gli corre incontro per abbracciarlo, sente di essere stato davvero perdonato. Abbiamo provato una gioia profonda quando abbiamo varcato la porta! San Pietro nella sua grandezza non poteva che essere la casa di un Dio misericordioso che ci attendeva per fare festa! Dopo la professione di fede, abbiamo visitato la basilica di San Pietro che molti di noi non avevano ancora visto. Usciti da San Pietro è iniziata l’avventura del pranzo! Ma questa è un’altra storia!
t.p.
SABATO SERA. Crescere
Finalmente…eccoci all’Olimpico! Dopo una lunga camminata insieme a tanti altri giovani dell’Italia e dei vari paesi di tutto il mondo, siamo arrivati un po’ stanchi, ma felici, all’incontro tanto atteso dai nostri ragazzi, quello di rivivere momenti belli con tanti personaggi del mondo musicale italiano, del cinema, dello sport e dell’astronomia, tra i più amati dai giovani. Dopo un momento di animazione da parte di alcuni ragazzi provenienti dalle varie diocesi, la serata è iniziata con un videomessaggio di Papa Francesco. Il Papa scusandosi di non poter partecipare personalmente al concerto, ha ringraziato i giovani presenti e ha ricordato di non dimenticare che la Porta Santa, attraversata nella giornata, indica l’incontro con Cristo, che ci introduce all’amore del Padre e ci chiede di diventare misericordiosi come il Padre. Per questo, ha detto Papa Francesco, la bandana che ci è stata data, riporta le opere di misericordia corporale, opere che appartengono alla vita di tutti i giorni e che ci permettono di riconoscere il volto di chi incrocia il nostro cammino, soprattutto i più deboli: profughi, forestieri, ammalati…
Al termine il Papa ha ricordato ai ragazzi di perdonare e di rimanere sempre in ascolto di Gesù, in contatto con Lui e di metterci dove “c’è campo” affinché la sua Parola si ascolti: in famiglia, in parrocchia, nella scuola.
Dopo il video messaggio del Santo Padre, i ragazzi dell’Olimpico si sono cimentati in una grande “OLA” che ci ha riscaldato il cuore, nella gioia di sentirci tutti uniti e amici; divertente è stata poi, la discesa dall’alto dello stadio, di enormi palloni gialli che piombavano sui ragazzi e che ha creato un momento magico e creativo. E poi il concerto: sul palco si sono alternati Lorenzo Fragola, Francesca Michielin, Rocco Hunt, Giovanni Caccamo, Moreno, Deborah Iurato, Shari, Benji e Fede e i Dear Jack, mentre la suggestiva coreografia è stata affidata a Manolo Casalino. Tra danza, musica e comicità, non sono mancati momenti di riflessione su fenomeni come il bullismo, la discriminazione, l’odio, il rifiuto, la violenza. Il concerto, all’insegna della Misericordia, ha spalancato una porta sul futuro. E tra zaini e panini, la gioia e l’entusiasmo di essere a Roma con Papa Francesco, ha creato tra noi ragazzi, un momento di festa indimenticabile e di vera fraternità.
l.a.
DOMENICA MATTNA. Costruire.
Una Piazza San Pietro coloratissima ci ha accolti domenica mattina per la celebrazione della Santa Messa. Papa Francesco si è rivolto ai ragazzi, futuro della Chiesa e della nostra società, agli adolescenti, alle prese con le scelte della vita, con le contraddizioni e gli entusiasmi dell’età, con una riflessione molto concreta ed esigente. La carta d’identità del cristiano è l’amore, che ci porta ad andare verso gli altri, non contro chi ci è vicino; è importante vivere, non vivacchiare; il rischio è di accontentarsi di una vita mediocre, fatta soltanto di mode e di consumismo facile. Francesco ha precisato che la vera libertà sta nello scegliere il bene, una strada per cui sono necessari coraggio e forza per realizzare i sogni della vita, perché “la felicità non è un’app”, che si può scaricare, è frutto di un allenamento continuo che il cristiano, come i campioni dello sport, intraprende per raggiungere alti traguardi. Ad aiutarlo vi sono le opere di misericordia che permettono di diventare campioni di un concreto, non da telenovela. E proprio perché Gesù è misericordioso, se uno cade, se sbaglia, vuole che ci rialziamo, ci vuole in piedi, non abbattuti.
Un messaggio impegnativo, accolto dalla piazza gremita di ragazzi silenziosissimi ed attenti a cogliere il senso delle parole di Francesco e a farsi riscaldare il cuore.
c.t.
DOMENICA POMERIGGIO. Cambiare
Le Tende della Misericordia: uno spazio speciale dove abbiamo toccato con mano il significato delle sette opere di misericordia spirituale e corporale. Sette tende in sette piazze nel cuore di Roma, con volontari Caritas e Sant’Egidio impegnati a raccontare le opere di carità. Queste tende della Misericordia sono state un’occasione di incontro con donne e uomini che ogni giorno vivono la loro vita a servizio degli altri. Un modo per accendere nei giovani lo sguardo nella realtà quotidiana e far capire loro che la vita è molto più bella di quanto si possa immaginare anche attraverso le opere di misericordia, e loro ne possono essere protagonisti ogni giorno nel bene.
d.r.
I PENSIERI DEI RAGAZZI
Il gruppo di ragazzi e ragazze della diocesi di Ivrea ha vissuto un’esperienza bellissima. Alcuni di loro hanno elaborato alcune frasi che riportiamo di seguito, mettendo in risalto le parole-chiave espresse dai ragazzi stessi. Potete trovare tutti i racconti e i pensieri dei ragazzi sul sito www.pgivrea.it
Vi invitiamo tutti mercoledì 1° giugno alle ore 21 a Ivrea, presso l’Oratorio san Giuseppe, per ascoltare le testimonianze dal vivo dei ragazzi, vedere le foto e i video dei momenti più belli.
Noi cresimandi della parrocchia San Lorenzo di Ivrea nell’anno della Misericordia abbiamo analizzato tre aggettivi: Liberi, Protagonisti e Responsabili. E’ stata una bellissima sorpresa sentire che Papa Francesco, nell’omelia di domenica in piazza San Pietro, li ha evidenziati e sottolineati anche lui! Liberi: non accontentarsi della mediocrità ma scegliere il bene. Protagonisti: l’amore si realizza nel quotidiano quando lo viviamo. Responsabili: farsi carico di testimoniare l’amore di Dio come il dono più bello della vita.
Porto con me l’abbraccio del papa che darò altri giovani e alle persone che non sono potute venire. Ho sperimentato la forza della preghiera nei momenti più difficili. Inoltre dirò a tutti che non bisogna mai scoraggiarsi e costruire insieme la Chiesa! (Simone)
E’ stato indimenticabile perché abbiamo avuto la possibilità di conoscere tante nuove persone e collaborare insieme. (Giulia)
Io a casa mi sono portata tutta l’esperienza intensa di questi quattro giorni. Soprattutto la gioia di aver visto il papa da più vicino e aver conosciuto altre persone. Mi sono divertita tanto. (Federica)
Una delle cose che mi ha più colpito di tutta questa meravigliosa esperienza è stato quando papa Francesco è passato tra di noi con la papamobile: era lì, a tre metri di distanza, non ci potevo credere! Io ero appena salita sulle spalle di un’amica e il Papa stava per arrivare. Ho afferrato velocemente il telefono e ho attivato la videocamera: è stato stupendo. (Beatrice)
Porto tra i ricordi più belli la contentezza nel vedere la felicità e la gioia sul volto dei ragazzi nonostante la fatica dei giorni intensi. (Lorenzo)
I miei pensieri su questo giubileo sono fantastici! Vedere il Papa ma ha fatto sentire bene e felice. Mi ha colpito vedere migliaia di ragazzi da tutto il mondo che sono venuti per il mio stesso motivo: l’amicizia con Gesù. A casa mi sono portata la serenità e la certezza di non essere mai sola. (Desirèe)
Per me è stata una bella esperienza di amicizia ed è importante vedere molti altri ragazzi che condividono ciò in cui io credo. (Luisa)
Il rastrello, simbolo che raccoglie l’esperienza vissuta nel giubileo tra i giovani è meravigliosa, ti riempie il cuore di gioia e felicità e così permette di diffondere un messaggio tra i miei coetanei: quanto è bello l’incontro con altri giovani da cui sono nate delle bellissime amicizie. (Martina)
Esperienza bellissima. La stanchezza non si sentiva perché eravamo insieme a ridere e scherzare, ma anche a pregare. Ringrazio il Signore per questi giorni. Un’esperienza da rivivere! (Francesco)
“Se vuoi farti buono, pratica queste tre cose e tutto andrà bene: allegria, studio, pietà. È questo il grande programma, il quale praticando, tu potrai vivere felice, e fare molto bene all’anima tua”. Questo mi ha insegnato don Bosco, e lo rivedo ripensando alle giornate a Roma per il Giubileo, tanti amici nuovi e un legame stretto con il nostro Papa che ci ha regalato una meravigliosa esperienza di crescita. Ringrazio chi mi ha offerto questa grande occasione e mi auguro di avere l’opportunità di poterne fare altre! (Claudia)
E’ stato tutto bellissimo. Ma soprattutto mi è piaciuto vedere il Papa da vicino: è stato bellissimo, un’emozione indescrivibile. Poi ho conosciuto tanti amici con cui ho condiviso questi bellissimi momenti. (Francesca)
In questi tre giorni abbiamo fatto molto: abbiamo riso, mangiato, pregato e magari a volte spintonato le persone, ma quello che conta è stato il tornare a casa col pensiero che Gesù per sempre ci starà accanto nonostante il nostro stargli lontani. Abbiamo condiviso tutto: la tristezza, l’allegria e la preghiera. La cosa che mi è piaciuta di più è stata la Messa con il Papa e poi quando l’abbiamo visto mentre passava con la papamobile. Anche allo stadio Olimpico è stato pazzesco: cantavamo come delle pazze e per me è stata veramente un emozione. Un grazie anche a tutti i capigruppo che ci hanno fatto sopportato e richiamato quando ce n’era bisogno. (Benedetta)
Il pellegrinaggio e stato molto istruttivo ed emozionante: abbiamo imparato a pregare o, meglio, a ringraziare il Signore. Io ho imparato a tenere in ordine le mie cose a stare via da casa tutti insieme in allegria. E’ stata un’esperienza indimenticabile! (Nicole)
Farò tesoro di questo messaggio del Santo Padre: ogni volta che nella vita cadrò tenderò la mano a Gesù che mi aiuterà a risollevarmi. (Christian)
É stata un’esperienza interessante ed indimenticabile dove ho capito e imparato molte cose. (Federico)
Mi sono portato a casa tante belle cose. E’ stata un’opportunità per fare nuove amicizie. Posso finalmente dire di aver visto il Papa dal vivo e di aver sentito una predica destinata a noi giovani e che con un po’ di riflessione mi ha fatto capire molte cose. (Michele)
In questo pellegrinaggio mi sono divertito molto, ho provato sensazioni incredibili come per esempio partecipare alla Messa del Papa e andare al concerto. Questi giorni sono stati fantastici. Ringrazio tutti coloro che mi hanno permesso di fare questo fantastico pellegrinaggio. (Tommaso)
Questa esperienza è stata stupenda e mi ha riempito l’anima di tante cose. Mi sono divertita con tante persone e ho conosciuto tanti nuovi amici. Non pensavo di divertirmi così e spero che possa di nuovo fare un pellegrinaggio così. Lo consiglio come esperienza di vita: a me ha aperto il cuore verso il Signore con una fede più grande. (Stella)
Esperienze bellissima che rifarei di sicuro: stare in compagnia e vedere il Papa è stato indimenticabile. (Matteo)
Questi giorni mi sono serviti tantissimo, ho imparato a condividere e a relazionarmi con gli altri, a vivere momenti di fede divertendomi allo stesso tempo. È una di quelle esperienze che non dimenticherò mai. (Letizia)
Esperienza ricca di emozioni, fatica ormai dimenticata e tanta voglia di condividere con tante persone questo fantastico pellegrinaggio. Grazie a chi ha permesso tutto questo! (Emanuela)
Quest’esperienza è stata per me molto significativa ed importante, mi è servita per crescere ed imparare a condividere momenti di fede e di preghiera. (Annachiara)
E’ stata un’esperienza unica stare con altri ragazzi della mia età che non conoscevo, sentire le parole del Papa alla messa in Piazza San Pietro e allo stadio Olimpico, qualcosa di speciale che mi rimarrà impresso per tutta la vita. (Alessandro)
Per me è stata un’esperienza bella, divertente e interessante. Bella perchè Roma è stupenda, divertente perchè ho incontrato ragazzi e ragazze semplici e sorridenti, interessante per le parole del Papa rivolte a noi giovani. (Monica)
Questo è stato il mio primo pellegrinaggio e sono felice di averlo fatto con molti miei coetanei, mi sono divertito moltissimo e lo rifarei altre 100 volte. (Tommaso)
Questa esperienza mi ha insegnato molto. Trovo che sia stata molto utile anche per accrescere la nostra fede e la nostra umanità. L’organizzazione è stata impeccabile. (Giorgia)
Questo pellegrinaggio mi è piaciuto tantissimo perchè mi ha permesso di conoscere tante persone con cui mi sono divertita tantissimo! È stata un’esperienza fantastica! Questi 3 giorni mi sono sembrati 3 secondi come nei sogni. Solo che, a differenza dei sogni che il mattino non ti ricordi neanche o solo vagamente, questi 3 “minuti ” non credo potrò mai dimenticarli… perciò ci vediamo al prossimo pellegrinaggio! (Giulia)
In questi giorni ho capito che bisogna aiutarci l’un l’altro, SEMPRE, e che si può essere felici con poco. (Benedetta)
Sono rimasta contenta del messaggio che il Papa ha lasciato a tutti noi ragazzi allo stadio Olimpico: una vita senza Gesù è come un cellulare senza campo. (Arianna)
Dal pellegrinaggio a Roma io ho portato a casa la voglia di far riconoscere che sono cristiana mettendo in atto il comandamento di Gesù: ama il tuo prossimo come te stesso. (Camilla)
Andare a Roma è stato per me un passo molto importante! La mia prima volta fuori casa senza i miei genitori. È stata una esperienza fantastica e indimenticabile che mi ha arricchita di molti valori, uno dei più importanti è quello della condivisione e dell’amore per il prossimo. Tutte cose che mi porterò nel cuore per sempre! (Elisa)
Di questo pellegrinaggio mi sono portato a casa molti valori. Ho fatto nuove amicizie. Sono stati giorni di condivisione e misericordia. È stato tutto molto bello soprattutto la messa con il Papa è il concerto all’Olimpico. (Alessio)
Il pellegrinaggio a Roma mi ha aiutato a capire il significato della misericordia: per me vuol dire cercare di capire gli altri. (Davide)
E’ stato il nostro primo pellegrinaggio ed stato fantastico condividerlo con tantissimi ragazzi sorridenti come noi.
Quante bandiere: una diversita’ che ti arricchisce ed al tempo stesso e’ denominatore comune questa forza e solidarieta’ nell’accogliere la pace e l’altro.
Attraversare la Porta Santa e’ come essere accompagnati nel nostro percorso di una vita di valori.
Quando domenica noi abbiamo salutato Papa Francesco e lui ha risposto al nostro saluto, e’ come se il nostro cuore scoppiasse di felicita’ !
Ci e’piaciuto anche la visita a Roma, dove abbiamo respirato la storia infinita di questa citta’ e la ricchezza di arte e cultura.
Grazie davvero.
Francesco e Andrea Palmese
Andare a Roma è stata un’esperienza unica perché mi ha insegnato a dire GRAZIE per il dono della vita mia e di chi sta intorno a me. Infine ho imparato che oltre a ricevere amore e aiuto dagli altri bisogna cercare di offrirne ugualmente a tutti, sia a chi ci tratta bene ma anche a chi ci tratta male. (Andrea)